L’emergenza ambientale che si è venuta a creare a seguito della grande siccità e dei devastanti incendi che, nel corso di questa estate, hanno colpito le regioni italiane ha creato un danno agli ecosistemi portando la decimazione della fauna selvatica lasciando in condizioni stremate quella superstite. L’ISPRA (l'Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale) ha confermato nel suo rapporto consegnato alle Regioni ed al Ministero competente le condizione di rischio per la conservazione della fauna in ampi settori del territorio nazionale con conseguenze, nel breve e nel medio periodo, sulla dinamica di popolazione di molte specie. Anche il Presidente Nazionale ANPANA Onlus Mario Ceccarelli si unisce alle disposizioni dell’autorevole Istituto e chiede ai governanti delle Regioni di mettere in atto specifici provvedimenti, fra cui: sospensione dell’addestramento ed allenamento dei cani fino al ristabilimento delle condizioni climatiche; divieto di caccia da appostamento finché rimarrà il deficit idrico; posticipo ad ottobre della caccia nelle zone umide agli anatidi ed agli altri uccelli acquatici; limitazioni temporali e di carniere alla caccia alla fauna stanziale. Semplici interventi al fine di garantire la sopravvivenza degli animali stressati e stremati nel rispetto e nella salvaguardia dell’ecosistema. Conclude il Presidente ANPANA Nazionale Ceccarelli con la richiesta al Ministro Galletti di decretare una vera e propria moratoria, nell'esercizio della caccia, per la durata almeno di un anno.

Redazione ANPANA Onlus